La gerarchia in ufficio cambia: le nuove tendenze escludono i grandi uffici direzionali a favore di ambienti dinamici, flessibili e meno gerarchici.
La gerarchia in ufficio cambia.
O almeno questo è il messaggio che passa in questo preciso spaccato epocale in cui stiamo vivendo. Un continuo buon senso e un “politicamente corretto” che aleggiano nell’aria, la costante volontà di non urtare la sensibilità delle diverse figure professionali chiamate in causa, un incessante imperativo che vuole assecondare i nuovi modi di vivere la società e il lavoro, al fine di incrementare la produttività e il benessere aziendale…
Vi ritrovate in questa descrizione? Anche voi state sperimentando un cambio (almeno teorico) in tal senso?
Sono sicuro che in questo momento starete annuendo con la testa…
Ebbene, vi do il mio punto di vista:
Il concetto di “gerarchia” in ufficio sta inevitabilmente cambiando. Ma lo sta facendo per gradi e, soprattutto, non investe tutti gli ambiti e i settori.
Nello specifico, a cambiare in maniera più evidente sono gli ambienti direzionali.
L’ufficio Del “Mega Direttore Generale Di Fantozzi” Lascia Spazio A Nuovi Ambienti Più Dinamici.
Fino a qualche anno fa gli arredi direzionali dovevano essere necessariamente in legno massello, impiallacciato o rivestiti in pelle e caratterizzati dai forti spessori.
E questo accadeva per dare un imprinting fortemente comunicativo soprattutto a livello visivo. Insomma: da un lato c’è la direzione, dall’altro c’è l’operatività.
Adesso, soprattutto nelle grandi società e multinazionali, assistiamo ad una tendenza diversa, in cui la differenza tra operativo e direzionale si fa più sottile.
Un Cambio Di Rotta Nella Filosofia Aziendale
Ciò è dovuto a un cambiamento nella filosofia di lavoro verso una maggiore collaborazione e trasparenza. Questo approccio favorisce ambienti di lavoro più inclusivi e flessibili, dove la gerarchia tradizionale viene meno accentuata. Gli spazi sono progettati per incoraggiare l'interazione e la condivisione di idee tra tutti i livelli di personale, riflettendo una cultura aziendale più aperta e dinamica.
Questo mutamento favorisce un ambiente di lavoro più integrato e stimolante, che può aumentare la produttività e il benessere dei dipendenti.
Così, anche nell’approccio progettuale verso i nostri clienti è necessario orientare la scelta verso prodotti che tendono ad uniformare il più possibile, rendendo fluido il passaggio da direzionale a operativo. Ecco che linee come la Funny e la Funny+ di About Office ci vengono in aiuto.
D’altronde sono nate proprio per questo: per rispondere all'esigenza di spazi di lavoro più collaborativi e flessibili, in linea con la tendenza attuale di ridurre le barriere tra operativo e direzionale.
Non a caso, queste linee, con scrivanie dal design sofisticato e la possibilità di personalizzazione, supportano la creazione di ambienti lavorativi dinamici e inclusivi. Inoltre, le diverse strutture e materiali di alta qualità offrono soluzioni adatte a varie necessità, dal lavoro individuale a quello di squadra, rendendo l'ufficio un luogo piacevole e produttivo, in perfetto equilibrio con le nuove dinamiche lavorative.
Che Fine Farà L’arredo Direzionale?
Attenzione, però. Non c’è bisogno di allarmarsi: questo cambio di tendenza non vuol dire che non venderemo più l’arredo direzionale.
Perché, come anticipato nella premessa, non investe tutti gli ambiti.
Infatti, come ben saprete, esistono ancora molti uffici dove l’istituzionalità è imprescindibile e va comunicata e rimarcata proprio tramite l’arredo. Pensiamo a tutte quelle realtà in cui si rende necessario dare molta enfasi alle boardroom, sottolineando l’impatto estetico con tavoli riunioni grandi e importanti.
Oppure, pensiamo agli studi legali e notarili, in cui l’ambiente è ancora, per convenzione, classico. In tal senso, ci possiamo affidare agli arredi della JMM.
Infatti, questi prodotti rispondono perfettamente a queste esigenze, offrendo soluzioni che coniugano eleganza e prestigio. Caratterizzati da un design raffinato, gli arredi JMM sono ideali per ambienti istituzionali come boardroom e studi legali o notarili, dove l'estetica classica e l'imponenza sono fondamentali. E, soprattutto, dove l’impatto visivo ricopre un ruolo fondamentale.
E se questo, non vi basta, ricordiamoci che siamo sempre a Roma, la città in cui i Ministeri richiedono ancora uffici direzionali con capitolati degli anni ’80.
Gli stessi uffici dove impera ancora il mobile impiallacciato o, per dirla come leggo in tanti capitolati (è tutto vero, poveri noi!) il mobile “impellicciato”.
[A proposito, che ne direste se creassi un libricino, per noi addetti ai lavori, con tutte le castronerie e le diciture più strampalate lette nei vari capitolati nel corso degli anni?]
Tornando a noi, gli arredi direzionali hanno ancora lunghissima vita, l’importante è sapere dove piazzarli.
Inoltre, ricordiamoci anche che esiste tutta la parte degli uffici delle Forze Armate che, per loro natura, restano fortemente ancorati al concetto di gerarchia marcata e a prodotti classici come X9 ed X10 di Quadrifoglio, Bold58 e Kono di About Office.
Quadrifoglio offre un design che bilancia eleganza e funzionalità, mentre About Office con Bold58 e Kono si concentra su soluzioni che uniscono stile e autorevolezza.
Queste linee di arredi sono perfette per ambienti formali, dove l'estetica classica si fonde con il moderno.
Quali altri prodotti vi vengono in mente per rispondere prontamente a queste nuove esigenze?
A presto,
Sirio.