Le gare al massimo ribasso fanno acquistare i prodotti peggiori

Le gare al massimo ribasso fanno acquistare i prodotti peggiori.

Lo Stato acquista con gare al massimo ribasso.

Basterebbe questo sillogismo per mandare a farsi friggere tutti i discorsi sull’ergonomia, il design , lo studio per lavorare in ambienti più confortevoli per favorire la produzione dei dipendenti, ecc…

È possibile che non si riesca in nessun modo a fermare questo unico scellerato metro di giudizio nell’acquisto di beni da parte della Pubblica Amministrazione che produce una serie di reazioni a catena così distruttive?

Siamo arcistufi di vedere capitolati pieni di contraddizioni redatti alla buona con dei confusi copia ed incolla senza senso, compilati da egregi incompetenti pagati con le nostre tasse che, tra l’altro, ci obbligano ad inutili perdite di tempo e sforzi filologici nell’interpretare macedonie di baggianate a cui dobbiamo cercare rispondere con il miglior prodotto al minor guadagno.

Come unica disperata speranza di “ingraziarsi” questi signori ci si presta anche ad infinite consulenze gratuite, andate e ritorni presso le più disparate sedi ministeriali, anticamere infinite prima di farsi ricevere (che trovo di una maleducazione allucinante!), svariate progettazioni con innumerevoli revisioni dettate dall’incompetenza, ed il tutto assolutamente in forma GRATUITA, solo per cercare di avere una corsia preferenziale poi in fase di gara … lo so che non si deve dire ma tanto funziona così il nostro dietro le quinte.

Ma fermiamoci a pensare un attimo… è possibile regalare tutto questo tempo, tutte le nostre competenze a questi signori?

Che, ribadisco, stipendiamo con le nostre tasse?

Questa gente, prima di tutto, dovrebbe pagare la redazione di un progetto, con un costo ben definito al metro quadro, ad un professionista, che definisca tutte le loro esigenze, ovvero farselo in autonomia attingendo del personale dei loro ben nutriti uffici tecnici.

Basterebbe poi prendere un capitolato generico che li salvaguardi dall’incauto acquisto, calibrando bene le certificazioni e gli spessori dei piani e delle strutture degli armadi, farsi dare i listini di tutti i maggiori produttori e tirare fuori un prezzo congruo che lasci almeno il 30% di margine all’impresa.

Non mi sembra proprio una cosa impossibile.

Come non mi sembra difficile dare una valutazione ed un punteggio differente a seconda delle caratteristiche del singolo rivenditore, non è possibile che si valuti allo stesso modo un dealer con show room, magazzino, dipendenti e che magari produce utili importanti da anni, con un altro che ha un pc a casa, nessun dipendente e dichiari 4.000 euro di utile l’anno o magari sia sempre in perdita.

Proviamo a mandare deserte ad oltranza le gare dai capitolati ridicoli e dalle base d’asta dove si rimane senza margine e vediamo che succede… furgoncino a noleggio, carta di credito in mano e tutti i consegnatari all’Ikea a caricarsi e montarsi i mobili da soli!

Capiranno che l’impresa va sostenuta con i guadagni?
Che con i guadagni paghiamo i dipendenti, gli asset e le tasse?
Che i guadagni sono quella differenza di denaro che si genera sottraendo dal prezzo di vendita tutti i costi sostenuti, compresi quelli finanziari?
Se loro ci pagano a 150 gg noi spendiamo soldini di interessi passivi in banca?
Questi fanno sempre parte dei costi che devono riconoscerceli nel conto economico?

Credo che questa situazione, specialmente nelle regioni come la nostra, dove i grandi lavori sono ancora ad appannaggio della PA ,abbia veramente portato all’appiattimento dell’offerta, all’impoverimento delle aziende ed alla banalizzazione di tutti i progetti

Come uscirne?

Beh… intanto facciamo capire a questi signori che devono avere rispetto per chi lavora e crea reddito e benessere, e che, mentre il loro tempo è retribuito a prescindere, il nostro non lo è… e solo per questo devono rispettarlo.

Evidenziamo sempre la nostra professionalità, il nostro lavoro e tutto quello che c’è dietro ad una semplice scrivania ed una cassettiera, che va dalla scelta dei materiali, al rispetto delle normative, alla capacità di industrializzazione del prodotto, alla scelta dell’ottimizzazione del piano di carico delle consegne fino alla ricerca della professionalità nei montatori…

Evitiamo di rispondere a capitolati senza senso, con base d’asta assurde ed a richieste di progetti, sopralluoghi e revisioni senza che capiscano il valore del nostro tempo…

E vediamo cosa succederà…

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